domenica 4 settembre 2022

Cossogno, gennaio 1890: storie di osti, burattinai e gioppini...

In quel sabato di fine gennaio il freddo finalmente sembrava dare tregua e un timido sole filtrava tra le nubi. Sulla facciata dell’osteria, che maestosa dominava la piazza di Cossogno, l’ombra dello gnomone segnava la mezza. Un motto accompagnava la meridiana: “Il bel fabbricar fa il dolce impoverire”, antica saggezza popolare.
Un dipinto raffigurante la Santissima Trinità sovrastava la porta d'ingresso. Dentro, sul fondo del locale, in un grande camino la fiamma crepitava, propagando calore e luce. Accomodato a un tavolo, un uomo consumava il pranzo: una scodella di minestra, un tocco di pan biava e uno di spress, così erano chiamati il pane di segale e il formaggio di quelle valli.


La storia di Tel, il cane dei fratelli Benzi

Un racconto di Carolina  “ Lina ”  Pirovini (1906-1991) A Cicogna c’era Tel, un bravissimo cane da caccia. Faceva parte della numerosa briga...