Il 29 aprile del 2023 salii a Intragna, piccolo paese della verbanese selvaggia Valle Intrasca.
Cercavo un sepolcro, quello dell’alpinista, medico e partigiano Fulvio Ziliotto, che da Trieste venne a morire, per mano nazifascista, sul Pizzo Marona tra il 16 e il 17 giugno 1944.
Di lui avevo letto su “Il Verbano”. Ne parlò, nel 1996, Vanni Oliva in un breve articolo dal titolo “Genitori nella tragedia”:
Un documento di marmo, che abbisogna di una lettura particolare, con l'aiuto di testimoni, si trova ad Intragna, nel locale cimitero. È una tomba, quella di Fulvio Ziliotto, volontario, triestino, caduto il 16-6-1944 sul Monte Marona. La data è quella del sacrificio di Mario Flaim e dei dodici (compreso il tenente Rolando mai ritrovato) eroi caduti combattendo durante il rastrellamento di giugno. La tomba comprende anche i genitori Ziliotto, senza altre annotazioni. Ma gli abitanti ricordano che mentre il figlio era arruolato nella Giovane Italia, i genitori avevano trovato alloggio presso un ex-alberghetto del paese, per vivere il più vicino possibile al figlio. Ma quando giunse la notizia della sua morte, la madre ed il padre si tolsero la vita. Così, nel 1959, la salma del partigiano venne traslata ad Intragna per ricongiungerla ai suoi cari. Si fa l’ipotesi che gli Ziliotto avessero lasciato Trieste per sfuggire ai nazisti, essendo il loro cognome ebraico. Ma la loro storia appartiene, so-prattutto, a quella del dolore di tante madri, di tanti genitori: alcuni non sopravvissero, come i due profughi approdati ad Intragna per sempre. Non stanchiamoci di ripetere, dunque, mai più guerre! (Il Verbano, 20 aprile 1996)
Cimitero di Intragna. In primo piano, la tomba di Fulvio Ziliotto |