martedì 18 giugno 2019

I Martiri di Pogallo


Oggi il mio primo pensiero, appena svegliato, è andato a loro. Poi mi sono messo in viaggio verso l'ufficio, lungo quella valle, l’Ossola, sorella della “Valgrande martire”, accompagnato dal suono evocativo della chitarra di Matteo Goglio: «Mi son alzato/O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao/Una mattina mi son alzato/E ho trovato l'invasor».




Come ricordarli, questi ragazzi – il più giovane aveva 16 anni, il più “vecchio” 22 – che il 18 giugno di 75 anni fa hanno sacrificato la vita per la nostra Libertà?
Io, a 16 anni, al termine dell’anno scolastico correvo felice nei prati appena falciati e strappavo ciliegie dalle fronde che per il peso dei frutti si flettevano verso terra.
Loro, invece, lottavano e morivano.
Non riesco a scrivere altro, non mi sento “autorizzato” a scrivere altro, io che non ho vissuto né miseria, né guerra.

Allora lascio che a ricordarli sia uno di loro, Ugo, con le parole dette e scritte all’indomani della prima Commemorazione tenutasi a Pogallo il 10 giugno del 1945.
Sono passati 74 anni, e sembrano tanti, ma anche per me, come per il partigiano Ugo, «il vostro ricordo mi sarà di monito e di insegnamento per il futuro».


La celebrazione per la commemorazione dei Martiri di Pogallo

Testo tratto da “Monte Marona”, 14 giugno 1945, a. I, n. 11, p. 4.


«Il 10 giugno i partigiani della “Valgrande” col capitano Mario, l’infermiera Maria e numerosi cittadini dei vicini paesi, si riunivano a Pogallo per una funzione religiosa in memoria dei 18 fucilati in quella Valle durante il rastrellamento del giugno 1944. Il piccolo Cimitero improvvisato, dove per lunghi mesi le Salme hanno riposato sotto le rozze croci senza nomi, era trasformato per opera della pietà e dell’affetto dei paesani.

Fiori, corone e ceri adornavano i tumuli nudi e solitari.

Nel passarci dinnanzi tante volte ci sentimmo stringere il cuore e tante volte facemmo loro una promessa: sarete vendicati!

Abbasso la mano tesa nel saluto ma non so staccarmi da quel luogo sacro a noi partigiani. Mi sembra che da quelle tombe salga una voce che dice... no, quella voce parla a me, parla a noi partigiani e per noi è un tesoro che gelosamente ci terremo nascosto. Lo sappiamo bene, noi, cosa ci mormora quella voce.

La Messa è finita. Ora parla il parroco di Cicogna, il quale ha seguito da vicino la nostra lotta, le nostre sofferenze, i nostri travagli. Esalta i Caduti, mette in evidenza il contributo portato dai partigiani nella lotta contro i barbari, per la liberazione della Patria.
Parla quindi il capitano Mario, protagonista di primo piano delle vicende del giugno scorso, rievocando quelle tristi e terribili giornate.
Infine la nostra Maria, si rende interprete dei sentimenti delle madri (essa fu infatti una buona madre per noi) i cui figli sono caduti vittime della ferocia nazifascista, per la comune Grande Causa. Ella esorta tutti i presenti e tutti gli italiani a mantenere vivo nella memoria il ricordo dei Caduti per la Causa della Libertà.
La cerimonia è finita.
Passo ancora una volta dinnanzi alle tombe. La mia promessa l’ho mantenuta, ora per voi compagni cari, non ho che un saluto. Il vostro ricordo mi sarà di monito e di insegnamento per il futuro».

I loro nomi erano: Bruno Cerutti, Fausto Colombo, Giacomo Crippa, Italo Demori, Ives Garlando, Mario Gavinelli, Leonardo Griffini, Elio Maggioni, Luigi Novati, Celestino Nicolò, Carlo Rocca. 7 di loro sono rimasti ignoti.



Note
(tratte dal sito dell’ISRN Pietro Fornara, Istituto Storico Resistenza Novara)

- Il Capitano Mario è Mario Muneghina. Fu tra i primi organizzatori della Resistenza in Ossola e nel Verbano come comandante della 85esima brigata Garibaldi Valgrande Martire diventata poi divisione Mario Flaim, della quale Muneghina fu commissario.

- L'infermiera Maria è Maria Peron, partigiana disarmata per libera scelta, organizzò un centro di pronto soccorso mobile sui monti della Val Grande a supporto della formazione "Valdossola". Partecipò come infermiera della colonna di Mario Muneghina alla lunga marcia durante il rastrellamento del giugno 1944.

- Il parroco di Cicogna è don Antonio Fiora, titolare dell'unica parrocchia esistente in Val Pogallo dal 1944 al 1970.

Bibliografia

CHIOVINI N., I giorni della Semina, Vangelista, Milano, 1979 (Tararà, Verbania, 2005)
CHIOVINI N., Val Grande partigiana e dintorni. 4 storie di protagonisti. Maria Peron, Dionigi Superti, Alfonso Comazzi, Gianni Cella, Margaroli, Verbania, 1980

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