giovedì 28 febbraio 2019

Carnevali ottocenteschi a Cossogno e Trobaso

Oggi, giovedì grasso, ha avuto inizio il Carnevale. Le tradizioni legate a questa allegra e colorata festa, tanto cara ai bambini ma anche agli adulti, sono molte, alcune ancora in vita, altre ormai dimenticate. In ogni paese, fino a pochi decenni fa, si tenevano balli in maschera, si saliva sull’albero della cuccagna o si rompevano le pignatte. Inoltre – e questo è ancora attuale – si soddisfaceva l’appetito con polenta e salamini, ma anche trippa, spezzatino, merluzzo.
Molte città e paesi, poi, avevano – e hanno ancora oggi – i propri sovrani, re e regine del Carnevale. Altri hanno “regnato” per periodi più o meno lunghi e poi… scomparsi! Ad esempio, a Cossogno, il mio paese, chi si ricorda di Cossognino primo e della sua consorte Merie? E a Trobaso, che fine ha fatto Mastro Trobasino?
Ci aiutano a riportarli in vita alcuni articoli di giornale che mi piace proporvi. A voi la consueta buona lettura!

Il Carnevale di Trobaso su La Voce del Lago Maggiore e dell’Ossola, 18 febbraio 1887


COSSOGNO. Carnevale (da La Voce del Lago Maggiore e dell’Ossola, 13 febbraio 1885)
«Come la Società operaia non poté compiere la sua festa sociale perché.... il sì talvolta vale no... in questo paese... cosi alcuni cossognesi hanno avuto il buon consiglio di costituire un comitato per festeggiare allegramente gli ultimi tre giorni di carnevale.
Nei quali la piazza Vittorio Emanuele sarà palestra del gran ballo pubblico. Cossognino primo farà l’ingresso trionfale accompagnato dalla sua Merie dal ponte d'Insel al Sassella per veder modo di conciliare tutti questi buoni cossognesi. Si aggiunga il getto dei coriandoli, la tradizionale polentata colle rispettive saracche [pesci conservati sotto sale e provenienti dai paesi del nord Europa, NdA], la corsa nel sacco, la distribuzione dei premi alle migliori mascherate a piedi ed a cavallo, i quali consisteranno in oggetti di lusso e arnesi agricoli. Il primo premio sarà un bel ritratto di Cossognino e Merie nel loro costume. L’ultimo giorno, si sdoganeranno grandi discorsi per ordine d’iscrizione, a cui terrà dietro la salita sulla cuccagna, e l’obbligatoria discesa.
In tutti e tre i giorni l’allegria sarà alimentata dalla musica del comune di S. Andrea (circondario di Varese). Ed ora... coraggio, o cossognesi!»

Cossogno. Carnevale all'Airola con l'Albero della Cuccagna (foto da Tacuin de Cusogn )


COSSOGNO. Carnevale (da La Voce del Lago Maggiore e dell’Ossola, 10 febbraio 1888)
«Per chi non volesse incamminarsi sino a Intra a godersi il carnevalone monstre già annunziato e preparato per quella città, o, meglio, per chi si piacesse unum facere et aliud non omittere, si annunzia che Cossognino primo farà l’ingresso a piede libero nel suo villaggio natale e regalerà tre giorni di baldoria carnevalesca. Il gran salone è aperto nella piazza Airola, trasformata in esso, ed addobbato e coperto da teloni impermeabili, e circondato da tela per modo che Eolo non vi potrà aver entrata mentre vi sarà libero il ballo di giorno e di notte.
Né mancheranno le mascherate a piedi ed a cavallo... né scelta musica in tutti e tre i giorni. Insomma, un carnevale nuovo per questa vallata e non mai più visto... da far venire l’acquolina in bocca alle tante forosette che anelano a far quattro salti su queste pendici...
A Cossogno dunque, a Cossogno, a vedere anche questo strascico di carnevale che è una specie di coda di quello della città vicina.»

Di Cossognino primo nel nuovo secolo, il '900, si persero le tracce. Nelle cronache carnevalesche non compare più. Mastro Trobasino, invece, regnò sul "Gran Carnevalone trobasese" ancora per qualche decennio.

Programma del "Gran Carnevalone trobasese" pubblicato su La Vedetta del 16 febbraio 1909

© Fabio Copiatti

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